Festa in onore di Sant'Agata Vergine e Martire catanese, anche patrona del comune Alì Superiore (Messina). Il 27 gennaio ha inizio il solenne novenario , ogni sera si recita la coroncina e la S. Messa in onore di S. Agata a cui i fedeli partecipano numerosi.
Il 5 febbraio si apre con gli spari di botti e il giro per le vie del paese del banda musicale. Durante la mattinata si svolgono in Duomo le celebrazioni liturgiche tra cui, alle ore 8.00, la prima messa molto partecipata dai forestieri, ed alle ore 11.00 la solenne messa cantata. Nel pomeriggio, alle ore 17.00, prende il via la processione con il venerato simulacro di S. Agata per le vie del paese; al rientro, un alto prelato, celebra il solenne Pontificale. Al termine, il bacio del braccio reliquiario di S. Agata da parte dei forestieri, mentre i paesani lo baceranno il giorno dell’ottava, il 12 febbraio. La serata viene conclusa da un piccolo concerto della banda e dai giochi pirotecnici.
La devozione per Sant’Agata, risale al 1126, anno del rientro delle reliquie della Martire in Sicilia da Costantinopoli a Catania, passando da Alì, perchè delle fonti orali dicono che la nave che riportava le reliquie di S. Agata verso Catania, dovette attraccare alla riva della marina di Alì per poi continuare a piedi verso la città natale etnea; gli abitanti di Alì interpretarono questo evento come un prodigio miracoloso ed un patrocinio della Santa verso il loro paese. Essi allora venerarono queste reliquie che erano di passaggio, e i custodi delle reliquie, visto la grande devozione degli aliesi, donarono un pezzo del velo che copriva le reliquie ed una reliquia della Santa. Il popolo la portò trionfalmente in paese e subito S. Agata fu nominata Patrona del paese.
Accanto a questa festa se ne è sviluppata un’altra, che commemora il 17 agosto di ogni anno l’avvenimento della traslazione del corpo della Santa, avvenuto appunto, come vuole la tradizione, il 17 agosto del 1126, da Costantinopoli, dove era stato trafugato dalle truppe bizantine a Catania, sua città natale.